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Si ricomincia…

Oggi riaprono le scuole, molti tornano in ufficio dopo una lunga pausa (me compreso), in generale ci si rituffa nella routine quotidiana con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne conseguono. Prima di ricominciare a inserire notizie dal mondo della birra artigianale, mi piacerebbe fare il punto con voi delle produzioni assaggiate durante le festività appena trascorse.

Paradossalmente le natalizie non sono state le protagoniste delle mie ferie: a parte qualche bottiglia delle “evergreen” della categoria (Rulles Meilleurs Voeux e Gouden Carolus Christmas), per il resto mi sono avventurato su birre non a tema. D’altra parte l’abbuffata del recente Birre sotto l’albero mi aveva ampiamente soddisfatto da questo punto di vista e comunque in questi giorni ho potuto riprovare con più calma qualche “giacenza”, come una sempre favolosa Stille Nacht alla spina.

Per quanto riguarda le produzioni non natalizie, invece, molta della mia curiosità si è concentrata sulla scozzese Brewdog, in particolare su due birre uniche, di cui ho avuto modo di parlare in passato: la Tokyo e la Speedball. La Tokyo è un’Imperial Stout realizzata con gelsomino e mirtilli e affinata con trucioli di rovere francese; la Speedball invece è la personale interpretazione birraria dell’omonimo mix letale di cocaina ed eroina… insomma un prodotto evidentemente nato da una mente malata (anzi due) 😉 .

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Nonostante possano lasciare spiazziati, sono due birre comunque brassate con l’abilità che contraddistingue la Brewdog. In particolare la Speedball – gentile omaggio di Mr. Turchino – affascina per aromi non usuali, che nel complesso convivono alla grande nonostante l’utilizzo di tanti ingredienti particolari: miele di erica scozzese, Guaranà, Cola, Papavero californiano, ecc.

Relativamente al nostro paese, invece, qualche giorno fa ho avuto l’onore di bermi una Xyauyù Riserva Teo Musso del 2005, regalatami da Giorgio dei DZR per il mio passato compleanno. Per una birra del genere ogni commento è superfluo: questa perla di Baladin è un’esperienza sensoriale inenarrabile, rappresenta qualcosa di assolutamente unico nel panorama brassicolo mondiale e meriterebbe di essere assaggiata da chiunque, soprattutto dai neofiti che magari disdegnano la birra a favore del vino.

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Restando in Italia, ho poi avuto il piacere di assaggiare al bir&fud due nuove produzioni della Birra del Borgo: la My Antonia, un’Imperial Pilsner realizzata in collaborazione con Sam Calagione della Dogfish Head, e la Rubus, una birra acida aromatizzata con l’uso di lamponi. Di queste novità vi parlerò nei dettagli prossimamente, nel frattempo raccontatemi qualcosa delle vostre bevute natalizie!

Andrea Turco
Andrea Turco
Fondatore e curatore di Cronache di Birra, è giudice in concorsi nazionali e internazionali, docente e consulente di settore. È organizzatore della Italy Beer Week, fondatore della piattaforma Formazione Birra e tra i creatori del festival Fermentazioni. Nel tempo libero beve.

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6 Commenti

  1. Il 29 sono andato in overdose con relativo ricovero durante una tragica “mattinata” al Mastro Titta…Ho scoperto il potere terapeutico delle flebo che sicuramente mi aiuteranno a mantenere il mio tono alcolico con l’avvento della vecchiaia…

    Buon anno!!!

  2. Buon anno a tutti! Pur chiamato da studi terribili, durante le feste in più d’un’occasione mi sono lasciato andare, ma anch’io non a produzioni natalizie. La sera del 24 ho bevuto Demon Hunter e Quarta Runa, mentre il 25 la sempre eccezionale Arabier. A Capodanno con qualche amico ci siamo sbizzarriti e ringraziando chi seguendomi ha voluto tentare nuove vie, la tavola oltre che di ottimi vini era anche fornita di (ognuno coi suoi gusti): la nuova APA di Luigi Serpe per John, XXX Bitter, Bibock e TipoPils, varie di Montegioco, Super Reserve del 2000 di Baladin (fantastica), ReAle, Cantillon Fou Foune e Rosè de Gambrinus e l’immancabile Stille Nacht. Io ho portato i Teku per chi con me ha voluto accogliere l’anno senza capirci nulla e il gioco è fatto. Anche a me hanno regalato una Xyauyù! Ma ho avuto già l’immenso piacere di berla, anche con Teo stesso una volta a cena insieme. Resta che è di Rubus che in realtà mi sono ucciso! E se domani poco poco passo procedura civile come ultimo esame, misà tanto che costringo Leonardo a una nuova cotta..Alla prossima, davanti a una spina
    Lorenzo

  3. Una Imperial Pilsner è una birra estrema, poco “canonizzabile”.
    Ne ho bevuta una divina da Odell, che lui chiama “Double Pilsner” e la definisce “pesantemente luppolata (40 ibu) ma bilanciata dai malti” ; fa 8° ed è deliziosa.
    Quella del B.I. invece ne faceva “solo” 6° ed era molto spinta sul luppolo.
    Sicuramente ti daranno una risposta più precisa su quella di Leonardo, ma in senso assoluto pensa a questa regola: prendi una pils, calcola la ricetta, abbonda un po’, e poi metti il doppio di tutto;-)

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