Come promesso ieri, dopo aver dato un’occhiata alle novità provenienti dai birrifici italiani, continuiamo il nostro percorso andando a scoprire le produzioni inedite lanciate recentemente. Oggi ci concentreremo sul birrificio Loverbeer di Valter Loverier, che, dopo essere stato nominato Birraio dell’Anno 2010, sembra non volersi riposare sugli allori. Nei prossimi giorni infatti potrete assaggiare due sue nuove creazioni, che Cronache di Birra è in grado di presentarvi in anteprima. La prima si chiama Dama Brun-a, la seconda Marche’l Re; entrambe condividono la filosofia del birraio: attenzione alle tradizioni brassicole internazionali e grandissima originalità delle ricette.
La Dama Brun-a (6,7% alc.) si ispira nientemeno che alle Oud Bruin fiamminghe, fermenta esclusivamente in tini di rovere e matura successivamente per 12 mesi in barrique grandi in cui compie una rifermentazione lattica. La ricetta deriva da quella della Madamin. Una parte viene trasferita in barrique grandi e vi rimane fino all’estate. Con i primi caldi viene addizionata di zucchero caramellato e lactobacillus. Il nome ovviamente ricorda lo stile di appartenenza, ma Brun-a è anche una parola piemontese che si pronuncia con la “u” francese e una breve pausa prima della “a”.
Ecco cosa ne pensa un certo Kuaska:
Omaggio alle oud bruin fiamminghe che si manifesta soprattutto all’olfatto nel contrasto tra le note dolci di caramello e quelle acidulo-lattiche. Nel palato i sapori vinosi dalla maturazione in botte ci introducono ad un piacevole fruttato di ciliegia e uva sultanina con un finale caratterizzato da una lieve astringenza. A tavola si sposa bene con formaggi di media maturazione, mentre in cucina è perfetta per cucinare brasati e cacciagione.
La Marche’l Re è invece, a detta del birraio, una IICSS, cioè una Italian Imperial Coffee Spiced Stout. Il progetto originale è quello che ha dato vita anche alla Papëssa, con la differenza che quando quest’ultima viene imbottigliata, una parte finisce in barrique e vi rimane 12 mesi. Qui riceve caffè e spezie e diventa la Marche’l Re. A proposito, il nome è quello di un gioco di carte piemontese e il suo significato è “segnare (marcare) il re”. Nei locali (piole) dove ancora oggi si gioca non è raro vedere che la consumazione è il caffè con fernet. La birra cerca proprio di riproporre quel sapore.
Anche in questo caso molto interessante è l’analisi di Kuaska:
Birra dal bel colore ebano, di gran carattere, complessa e ricca nell’olfatto di un intrigante mix di sentori di china, salsa di soia, caffé e cioccolato ripieno di arancia candita. Nel palato si evidenziano sapori speziati di radice di genziana e zafferano ben bilanciati da note di caffè e di funghi secchi. Da provare con il sushi, con un formaggio erborinato o da utilizzare come base di un originale tiramisù.
La Dama Brun-a sarà disponibile nei formati da 37,5 cl e 75 cl, la Marche’l Re solo nel formato da 37,5 cl.
P.S. Un certo Giaguarino mi ha appena avvertito che la Dama Brun-a sarà presente tra le birre ospiti al Birra del Borgo Day del prossimo fine settimana 😉 .
“cioccolato ripieno di arancia candita”
oh kuaska, se non ci fossi dovrebbero inventarti 😀
Arancia candita e cioccolato è un “pairing” dolciario piuttosto comune e, sembra strano da dire, capita di sentire proprio questo preciso sapore in certe birre.
CMQ due birre davvero interessanti.
Birrifico clamoroso! Riesce nell’intento di rendere le birre acide facili e accessibili, senza mai renderle banali e senza copiare pedissequamente i modelli belgi da cui trae ispirazione (flanders, fruits ale, lambic). Non vedo l’ora di assaggiare questi nuovi capolavori!
Quoto! Non vedo l’ora di assaggiarle.
La Dama Bruna devo dire che è spettacolare ed estremamente particolare! Non vedo l’ora di provare anche le altre!
Se non erro il caffè usato è il Vergnano…..comunque sempre grande Valter! Chissa’ se ci saranno al Villaggio…
bè, allora non vedo l’ora di provarla al bdbday! 😀
La descrizione delle birre e molto dettagliata; ma secondo me per quello che riguarda gli abbinamenti scrivere sushi e formaggi di media maturazione e troppo generico.