Se siete amanti delle produzioni “wild” ci sono due notizie per voi. La prima è che a inizio maggio tornerà il Master online sulle birre acide a firma Cronache di Birra, che consigliamo a tutti gli appassionati del genere. La seconda è che recentemente sono uscite due interessanti novità a tema dai birrifici italiani, con cui apriamo la nostra consueta panoramica settimanale. Una è Monte Sole (4%) di Ca’ del Brado (sito web), una Wild Grisette aromatizzata con scorze d’arancia e zenzero. Le Grisette sono le cugine delle Saison del Belgio, Farmhouse Ale dalla bassa gradazione alcolica legate storicamente al consumo dei lavoratori delle miniere. La Monte Sole è ottenuta lasciando riposare la Tevla, la Table Beer della casa prodotta con grani antichi, in botti per 10 mesi con l’aggiunta delle suddette spezie. Il risultato è una birra dorata leggera, con accenni funky e floreali, contraddistinta da rusticità e da una dissetante acidità, resa ancor più fresca dalle note speziate e fruttate dello zenzero e delle scorze d’arancia.
L’altra birra wild della panoramica odierna si chiama Native Climb (6,6%) ed è stata realizzata da Siemàn (sito web) in collaborazione con il birrificio Rebel’s (sito web). Lo stile di riferimento è quello delle Belgian Ale, qui però declinato in chiave “selvaggia” grazie all’impiego dei lieviti autoctoni di Siemàn. In più la ricetta è arricchita dall’impiego di pepe nero del Madagascar e da una lunga maturazione in acciaio, che dura 4 mesi. È una birra molto facile da bere ma anche complessa, in cui le note speziate del pepe si fondono con quelle fruttate, fenoliche e funky provenienti dal metabolismo dei lieviti. Il nome si riferisce presumibilmente alla raccolta del pepe nero del Madagascar, che avviene a mano su lunghe liane che possono raggiungere anche i 20 metri di altezza. Inoltre Siemàn ha in cantiere un paio di altre novità a fermentazione spontanea, di cui però ci occuperemo in uno dei prossimi aggiornamenti.
Negli ultimi anni in Italia stiamo assistendo a un certo interesse per gli stili britannici, prodotti secondo i classici dettami della cultura brassicola locale. Così di recente abbiamo assistito al lancio di numerose Bitter, Mild e Stout, con una frequenza mai sperimentata prima nel nostro ambiente. C’è però una tipologia che spesso viene trascurata e fraintesa, forse perché di origine più recente: quella delle Golden Ale. È dunque con curiosità che accogliamo l’uscita dell’ultima novità di Shire Brewing (sito web), battezzata Brea (4,1%) e definita per l’appunto una British Golden Ale. Prodotta esclusivamente con malti inglesi della malteria Simpsons, presenta una generosa luppolatura con varietà Cascade e Bramling Cross, che conferiscono aromi erbacei, speziati e agrumati. Il finale leggermente amaro la rende piuttosto dissetante ed è ben supportato dalla trama maltata, leggera ma ben strutturata. Una classica birra da bancone, meglio se servita a pompa.
Molto particolare è invece la birra collaborativa nata dall’incontro tra Busa dei Briganti (sito web) e Picobrew (pagina Facebook), che si inserisce in un singolare fenomeno che sta avvenendo tra i birrifici italiani (e non solo): la nostalgia per le American IPA del passato, di colore ambrato e con una struttura maltata più sostenuta rispetto a oggi, prive dei sentori tropicali tanto in voga nelle moderne birre luppolate. La peculiarità della Sunset Boulevard (5%) – questo il nome della birra – è di partire dalla ricetta di una Vienna Lager: lievito a bassa fermentazione, dunque, che fornisce un profilo pulito in cui emergono le note maltate di crosta di pane, miele e biscotto, insieme a quelle agrumate tipiche dei luppoli Cascade e Chinook, impiegati sia in bollitura che in dry hopping. Contraddistinta da un’elevata coerenza aromatica tra olfatto e retrolfatto, la Sunset Boulevard risulta rotonda ma anche moderatamente amara, e quindi nel complesso ben bilanciata. La birra sarà presentata ufficialmente sabato 15 aprile presso il locale di Picobrew a Milano.
Presenta qualche richiamo nostalgico, ma con significati profondamente diversi, anche l’Orgasmica (7,5%), novità annunciata a fine marzo dal Birrificio Pontino (sito web). Nata dalla collaborazione con il distributore Organic Lab, questa new entry si propone come una sorta di ritorno al passato per il produttore laziale. È una Double IPA “senza compromessi”, intensa e amara, con una decisa secchezza a “ricordare i bei tempi”. Non mancano però elementi moderni, come una leggera opalescenza e una texture morbida e vellutata, che accompagnano gli aromi fruttati e agrumati del luppolo bilanciati dal contributo dei malti. È una birra che nella descrizione e nel modo di porsi ci ha ricordato la Spaccapalato, l’aggressiva West Coast IPA che i ragazzi del Pontino realizzarono quasi un decennio fa in collaborazione con Mike Murphy del birrificio Lervig.
Concludiamo con la Mad Project (6%), una New England IPA annunciata dal toscano Radical Brewery (sito web) qualche tempo fa. L’idea della ricetta è di contrapporre due filosofie agli antipodi: la filiera corta, rappresentata dall’impiego del malto realizzato in casa, e l’importazione di materie prime di qualità con il ricorso a luppoli americani in forma Cryo, forniti dall’azienda Mr. Malt. Proprio i luppoli sono protagonisti assoluti, con un ventaglio aromatico dominato dai toni tropicali (mango e ananas) che tuttavia lasciano spazio a sfumature di pesca e melone. In bocca si nota un gradevole contrappunto tra ingresso dolce e finale amaro, mentre nel retrolfatto il corredo aromatico è arricchito da note agrumate e resinose.