Nella giornata di ieri il Camra ha annunciato i risultati del concorso Champion Beer of Britain, collegato al Great British Beer Festival, in corso in questi giorni (tra l’altro come al solito è presente un’ampia e prestigiosa delegazione italiana). Ad aggiudicarsi il titolo di miglior birra della manifestazione è stata quest’anno la Harvest Pale di Castle Rock, birrificio di Nottingham. Secondo la descrizione della Good Beer Guide, è una chiara da 3,8% alc., rinfrescante e con un distintivo profilo citrico dato dai luppoli utilizzati.
Come al solito non è mancato il commento di Roger Protz, presidente di giuria:
La Harvest Pale di Castle Rock ha avuto la meglio nella finale tra le 8 migliori birre, convincendo all’unanimità i giudici grazie al suo eccezionale equilibrio tra l’intensa luppolatura e gli splendidi malti. Una birra straordinariamente rinfrescante e complessa.
Queste invece le parole di Chris Holmes, presidente di Castle Rock:
Negli ultimi 5 o 6 anni abbiamo vinto dozzine di premi, ma i momenti migliori li abbiamo vissuti da quando il nostro nuovo birraio, Adrian Redgrove, subentrò quattro anni fa iniziando a produrre birre di alta qualità .
Sul podio delle migliori birre del GBBF edizione 2010 sono inoltre salite in ordine la Landlord di Timothy Taylor (una Best Bitter da 4,3% alc. proveniente dal West Yorkshire) e la Hammer Mild di Surrey Hills (una Mild prodotta nel Surrey).
Come capita tutti gli anni, sono stati annunciati anche i podi delle diverse categorie, occupati puntualmente da birre e birrifici quasi del tutto sconosciuti alle nostre latitudini. Tra le eccezioni a questa regola, fa piacere trovare ancora una volta la Thornbridge del nostro Stefano Cossi – già birraio dell’anno 2010 – vincitrice nella categoria Strong Bitter con la Jaipur IPA. Altri nomi conosciuti sono Fuller’s con la Gales HSB (ma quanti anni sono che piazza prodotti in classifica?), O’Hanlon’s con la spesso sottovalutata Port Stout e Greene King con la XX Mild.
Ora i partecipanti al GBBF si staranno picchiando per assaggiare le ultime gocce rimaste delle varie birre premiate 🙂 . A differenza dello scorso anno, sembrava proprio che stavolta non ci fossero i presupposti per polemiche varie – nel 2009 si parlò a lungo della vincitrice Ruby Mild e della sua natura al limite dello stile. A rendere i risultati un po’ più frizzanti ci hanno pensato i ragazzi di Brewdog (un nome a caso), che non hanno perso occasione per attaccare nuovamente il Camra, da anni in lotta per difendere le birre tradizionali anglosassoni:
Welcome to the tragedy that is craft beer in the UK.The Champion Beer of Britain. 3.02 on Ratebeer.com Ha! http://www.ratebeer.com/beer/castle-rock-harvest-pale-bottle/97782/ Brilliant
Tradotto: quella che dovrebbe essere la migliore birra britannica, è valutata su Ratebeer come pressocché anonima. Per fortuna, aggiungerebbe qualcuno 😛 …
su ratebeer è anonima? motivo in pui per non dubitare della qualita della vincitrice di quest’anno
beh…sportivi i ragazzi…
e per la qualità dei concorsi CAMRA
i festival vanno valutati per quello che sono. Hanno strane dinamiche, spesso non condivisibili, ma di certo non una royal(!) rumble dove deve vincere la birra più forte, muscolosa o con il rating migliore.
Pensare che RB sia più affidabile di una giuria del CAMRA dà l’esatta dimensione della sagacia di quei due..
ma un test per valutare l’affidabilità di chi scrive su ratebeer no?
Ma parlare dopo aver assaggiato la birra no?
Ho assaggiato la Harvest Pale qualche anno fa e mi ero segnato una nota sulla sua netta luppolatura citrica e una punta di buccia d’agrume sul finale.
Ah per gli amici di BD il link giusto è questo
http://www.ratebeer.com/beer/castle-rock-harvest-pale/31707/
Quello che hanno messo loro è quello della versione in bottiglia.
A impagliare scoiattoli ci si distrae
@Patrick
Spero che i Brewdogghi ascoltino il tuo consiglio
” An orange beer with a small bubbly head. The aroma is sweet and flowery. The flavor is sweet flowery and fruity. A nice and fresh beer.”
questa è del re dei raters. secondo me usa questo:
http://www.tyrser.com/2009/11/12/generatore-di-degustazioni.htm
@Patrick
Io la birra premiata non la ho assaggiata,però mi sento in grado di poter definire il commento di Brewdog una caduta di stile.
Se il CAMRA gli stà sulle balle perchè semplicemente non lo ignorano? E con lui anche i premi e i concorsi che organizza?
Così sembrano dei bambini viziati(viziati dai geek che si bevono tutte le M…E che loro tirano fuori giusto per correre su ratebeer a recensire).
” Una chiara da 3,8% alc., rinfrescante e con un distintivo profilo citrico ”
*_*
averne così !
abbiamo capito che i geek vi stanno sulle bolas. non so perché ma mi cominciano a diventar simpatici per contrappasso. 😛
Ungstrup non è molto affidabile, nonostante tutto non puoi scrivere un tema su ratebeer eddai.
Lo scopo del sito è dare una valutazione, un voto, non presentare una lista di commenti dei degustatori.
@Drachen
Non mi stanno sulle bolas,davvero,non approvo il loro modo di “intendere la birra”,se mi passi l’espressione. Io non ho il loro tempo e denaro per potermi bere 10 o 20 birre diverse al giorno(butto un numero così,tenendo conto che parliamo anche di 10000 o più birre recensite)e credo che non lo farei comunque.Ogni birra la provo in momenti diversi,in posti spesso diversi,insomma è come una nuova esperienza ogni volta,magari ti ricordi di posti visitati o gente conosciuta ogni volta che la ribevi.Tutte queste cose secondo me te le perdi se ti spari 2-3 litri al giorno,per non parlare dell’attendibilità .Se conosci qualcuno che ha fatto il giudice ad un concorso ti saprà dire che è comunque provante degustare tante birre di fila,e dopo un certo tempo si perde la concentrazione.Ecco perchè non credo di dovermi fidare di quello che gli altri dicono di una birra bevuta:tu che ne sai se Ungstrup era fradicio o no quando ha degustato una certa birra?
Io lo trovo un discorso contraddittorio: un geek dovrebbe essere affidabile al 100% ogni rate e ad un giudice si perdonano le troppe birre bevute (lo stesso kuaska racconta che si arriva anche a 100 al giorno)?
I concorsi hanno, tante, troppe variabili per stare a disquisire se premiano effettivamente la birra migliore (migliore poi secondo quali gusti e parametri?)
I rating di RB e BA sono hobbystici, se li si vuole leggere bene, altrimenti no. Poi ognuno ha il proprio palato e “dovrebbe” saper giudicare da solo.
Proprio di recente ho conosciuto tanti “top” raters scandinavi ed è gente che come passione ha la birra. (punto) E garantisco che in molte occasioni si sono astenuti dal ratarne alcune proprio perché non nelle condizioni ideali.
@INDASTRIA
se facessero decine di migliaia di rating senza avere la passione sarebbero da internare, non trovi? non mi pare sia quello il punto della questione. conosco camionate di persone altrettanto appassionate che non hanno mai scritto un rating in vita loro. penso che il punto sia l’influenza (benefica o malefica) che una certa schiera di hobbyisti come li chiami tu ha su altri appassionati, sul mercato, sui prezzi, sul modo di godere della birra
bere 100 birre è una cosa sbagliata, giudice o rater. il problema è che ad un concorso spesso non hai scelta: o fai così, o non fai il concorso (e potrebbe essere una soluzione). mi pare che un sito di rating non sia un concorso e che nessuno ti obblighi a ratare 160 birre ad un festival se ad un certo punto sei sbronzo
@SR io condivido assolutamente che c’è gente che esagera (ossessionati dai rating) ma c’è anche la via di mezzo.
@INDASTRIA
non c’è dubbio, pensa poi se le vie di mezzo cazziassero i compulsivi con un bel rating del rater 😉
comincia a delinearsi un po’ meglio la discussione.
continuo a essere in disaccordo con SR, non me ne voglia, ma vorrei fare una considerazione più ampia rispetto a due sue frasi del post.
1) “penso che il punto sia l’influenza (benefica o malefica) che una certa schiera di hobbyisti come li chiami tu ha su altri appassionati, sul mercato, sui prezzi, sul modo di godere della birra”.
io penso che sia molto bello che ci sia questa influenza e che vi siano tanti modi diversi di approcciarsi al mondo della birra. come ho gi dichiarato tra l’altro.
non credo che RateBeer o i beer-geeks anche più esasperati arriveranno mai
cmq ad avere un’influenza così decisiva sul mercato artigianale.
2) “bere 100 birre è una cosa sbagliata, giudice o rater”
parliamone. se ti bevi sempre 3 litri al giorno ti fa male alla salute e siam d’accordo. intanto però non sappiamo se i raters ne bevano così tanta, e le maggior parte dei raters poi ha numeri normalissimi in relazione al tempo di iscrizione. non guardiamo sempre i primi in alto.
detto questo bere 3 litri di birre differenti e 3 litri della stessa birra è uguale.
quindi la filosofia, “birra easy da bere a ettolitri” vs “birra super strutturata fighetta con 1000 luppoli del Bangladesh” va tutta a favore della seconda se facciamo una
campagna per la “moderazione”.
l’appassionato infatti dice: devo bere poco, almeno cerco di variare (usciranno bottiglie da 0,25 l.?)
una birra da bere in quantità (parole di Arioli a Reggio Emilia) sono sicuramente politicamente scorrette.
è una filosofia anche quella, e secondo me nel mondo della birra è bene che ci siano entrambe.
1) un mondo senza contraddizioni e senza contrasti, oltre che mortalmente noioso, non avrebbe modo di crescere giungendo alla famosa sintesi hegheliana…
2) non avevo nessun intento moralistico. uno con la sua salute ci fa quello che gli parte, parimenti coi suoi soldi, e se vuole bere 5 lt di birra al giorno può farlo… ma non ad un concorso! quello è il punto
poi, sono agli annali le performance di geeks wifi che “degustano” a nastro dozzine di birre ai vari festival e le sparano in diretta su RB. certo, sono una minoranza. ci mancherebbe… ma influenzano, anche perché i più fanatici sono anche i più attivi. ovvio, non rendono miliardi ai birrifici. ma qualcosa fanno
Giusto per l’IT…bevuta la Harvest Pale come prima birra appena arrivato Martedì. Sarei dovuto andare a Nottingham a visitare il birrificio per cui m’era rimasta la curiosità . Una bella pintazza limpida. Un naso con leggere note sulfuree ma non invadenti, ma che al contrario ne complicano piacevolmente il profilo fruttato. In bocca caratterizzata da una lieve sapidità , fresca e bilanciata. Davvero una delle britanniche che m’ha colpito di più nei tre giorni nella bolgia di Earl’s Court.
grazie ad un macete e ad un paio di fialette puzzolenti lanciate qua è la per farmi spazio sono riuscito a bere la mild di surray hill, veramente notevole, complessa ma non stucchevole come le birre che spesso i raters osannano!
Detto questo mi sento di fare un paio di considerazioni:
1 i festival, anche quelli meno incasinati del gbbf, non mi sembrano il posto ideale dove degustare una birra!
2 non mi sembra che della gente che scrive di birra in non si sa bene che modo possa essere comparata a dei professionisti che per altro degustano in panel tarati!
3 i voti dei raters influenziano enormemente il mondo della birra! ci sarebbero mille esempi da fare
Appena tornato dal festival. Ho assaggiato la Harvest Pale venerdì, quando ormai il casino (e le code) sulla vincitrice era un po’ sceso. L’ho trovata molto interessante. Stupendo il lavoro sui malti, con un miele piacevolissimo al naso. Bella la luppolatura, citrica sì, ma anche con un bel “terroso” che amo trovare nelle real ale. Insomma, una grande birra, secondo me.
Bevuta una pinta intera il 5 agosto alle 18,00. Bella birra, non c’è che dire. Ma in quanto a complessità , non esageriamo: ho bevuto al festival di quest’anno decine di birre del livello della harvest pale di Castel Rock, tutte per me con un punto a sfavore: la dolcezza tipica del miele non data proprio dal sapiente uso dei malti, a mio modo di vedere, ma dall’aggiunta di miele. E per me, che adoro il vero citrico, quello delle ales americane, era davvero stucchevole tutto quel dolce.
La vera bomba citrica l’ho bevuta invece sabato 7 agosto al white horse di parsons green: Grassroots den lille IPA (2,7 ABV!!!!!), che birra fenomenale!!!!